Chieti (CH) – Chiesa della Santissima Trinità
Commemorazione di scampato pericolo.
Terremoto/i di riferimento: 26 luglio 1805
Testo: D[eo] O[ptimo] M[aximo] / Longo terribilique motu / terra tremuit sereno coelo silentibus ventis / die XXVI Iulii MDCCCV / hora noctis secunda iam elapsa / tanto exterriti flagello omnes pene cives Teatini / ad divi Iustini aedem clamantes / summa fide muniti et humiliter deprecantes / eumdem sanctum protectorem / ad hanc SS. Trinitatis ecclesiam ubi sacellum ac reliquia / sancti Emygdii iampridem colebatur / comitante pariter ill[ustrissi]mo et r[everendissi]mo d[omi]no Francisco Xaverio Bassi / archiepiscopo comitlive [sic] Teatino / devota supplicatione protinus extulerunt / post tres horas iterum concussa / forti sed brevi admodum momento / et postea quievit / nullum vel paululum damni signum reunivens / quum urbe Teatina eiusque dioecesis incolumem [sic] sese noverit / dirutis tunc temporis ac fatiscentibus quamplurimis/ provinciae comitatus Molisii locis nostrae finitimis / divo Iustino tutelari praesentissimo / ac S. Emygdio singulari advocato / ad perpetuam rei memoriam / hoc grati animi monumentum / posuit //
Trad.: A Dio ottimo massimo. Il giorno 26 luglio 1805 quando già era passata la seconda ora della notte la terra tremò con lungo e terribile moto mentre il cielo era sereno e tacevano i venti. Atterriti da tanto flagello quasi tutti i cittadini di Chieti imploranti al tempietto di San Giustino con grandissima fede e supplicando umilmente lo stesso santo patrono in questa chiesa della Santissima Trinità in cui già da prima si venerava un sacello e la reliquia di sant’Emidio innalzarono continue e devote suppliche insieme all’illustrissimo e reverendissimo signore Francesco Saverio Bassi arcivescovo e conte di Chieti. Dopo tre ore [la terra] fu di nuovo scossa per un forte ma brevissimo momento e poi si acquietò. La citta di Chieti con la sua diocesi, riconosciutasi incolume senza alcun segno di danno o con un minimo danno, mentre moltissimi luoghi della provincia del contado di Molise a noi confinanti erano diruti e fatiscenti, con grato animo a perpetuo ricordo pose questo monumento a san Giustino efficacissimo protettore e a sant’Emidio particolare avvocato.
Bib.:
Note:
Ringraziamo Marco Martini per la segnalazione di questa dettagliata lapide.
Foto di Marco Martini (@marcomartini_it)